La parola Palascianopedia va letta con l'accento sull'ultima i [palaˌʃanopeˈdia]. – Le voci già create sono in continuo aggiornamento: se qualcuna apparisse lacunosa, provate a tornare a consultarla dopo qualche tempo (o consultate, qui, direttamente Marco Palasciano). – I passi in grassetto rimandano alle voci più utili a integrare quella in lettura. Se una voce cui si rimanda non è presente in elenco, né alcun link dà accesso a essa (nel caso di una sotto-voce), è ancora da creare.

1 giugno 2011

Maestro

Titolo con il quale (ne riferiamo, beninteso, descrittivamente e non normativamente) usano rivolgersi a Marco Palasciano, nei contesti pubblici, i palascianisti e in generale coloro i quali riconoscono la sua esemplarità come pensatore e artista; o i quali, pur non avendo avuto esperienza diretta d'eventi per loro sufficienti ad attestare tale carattere esemplare, non intendono porlo in discussione.

«Maestro» in riferimento a Palasciano può assumere significati più ristretti, in determinati contesti: quand'egli tiene un concerto, «Maestro» può valere a dire «musicista»; quando dà sfoggio di know-how metrico-stilistico, «Maestro» indica il «poeta»; quando tiene i suoi corsi, «Maestro» sa di scuola filosofica; e così via.

In ogni caso, non si tratta d'un titolo accademico, non essendosi Palasciano diplomato presso alcun conservatorio od accademia di belle arti, né essendo un insegnante di scuola elementare o un istruttore di scherma, nec cetera.

L'utilizzo del termine, al principio, era puramente legato all'autoironia: a chi, fresco conosciuto, lo chiamava «dottore», Palasciano rispondeva di non essere laureato (c'è a volte chi lo immagina addirittura professore) e che al limite, se proprio ci tenevano a preporgli un titolo al nome, usassero «Maestro». Ma ora che s'è fatto vecchio, semicanuta la barba, «Maestro» calza così bene alla sua figura, che (per amor di teatro, a dire il vero, più che di sé) non vorrebbe farsi chiamare più in altro modo che «Maestro Palasciano».

Il Maestro Palasciano legge un suo discorso. Foto di Orfeo Soldati.