La parola Palascianopedia va letta con l'accento sull'ultima i [palaˌʃanopeˈdia]. – Le voci già create sono in continuo aggiornamento: se qualcuna apparisse lacunosa, provate a tornare a consultarla dopo qualche tempo (o consultate, qui, direttamente Marco Palasciano). – I passi in grassetto rimandano alle voci più utili a integrare quella in lettura. Se una voce cui si rimanda non è presente in elenco, né alcun link dà accesso a essa (nel caso di una sotto-voce), è ancora da creare.

31 agosto 2011

evoluzione della Ruota assiologica palascianiana

La prima idea, rozzamente storicistica, della Ruota assiologica palascianiana è documentata da Palasciano nel suo diario del 22 settembre 2001 (vedi qui la sotto-voce prima idea della Ruota assiologica palascianiana).

Qualche mese dopo, come attesta la Hypnerotomachia Palasciani, la Ruota verrà intesa come il «bel sistema / che unisce in sé ogni Via» che conduca alla maturazione spirituale; ciascuno degli otto campi esperienziali dell'umano serberebbe, in tal senso, potenzialità positive, inclusi quelli relativi a categorie di eventi in apparenza puramente negativi; idea che qualche anno più tardi sarà infine abiurata da Palasciano, ma che nel frattempo ritroviamo espressa – mutatis mutandis – nei cinque concerti pianistici da lui tenuti nel 2005 in occasione della seconda edizione della rassegna Toccata e fuga, intitolata I dieci mondi dell'umano spirito, dove si ripropone lo schema visto nel poema del 2002: Sole e Luna al centro, e gli altri otto mondi intorno a comporre quattro dicotomie, a mo' di rosa dei venti.
(Precisiamo che Palasciano non crede nell'astrologia; e che «Mercurio», «Urano», «Venere» ecc. valsero nella sua filosofia unicamente come comodi e poetici simboli dei corrispondenti campi dell'umano spirito e relative pratiche.)

(Inoltre, almeno dai concerti del 2005 in avanti non vi sarà più alcuna corrispondenza univoca tra la ruota cromatica e la Ruota palascianiana; i colori usati nel 2010 per una sua illustrazione in acrilico su tela, più sotto riportata, saranno puro arbitrio ornamentale.)
Abbiamo quindi, a questo punto, semplificando: Plutone «mondo dell'animalità», Marte «mondo della violenza», Saturno «mondo del dolore», Mercurio «mondo della logica», Urano «mondo del progresso», Venere «mondo dell'amore», Giove «mondo del piacere», Nettuno «mondo dell'irrazionale».

Dettaglio dal programma di sala del 4° concerto di I dieci
mondi dell'umano spirito
, con in alto a destra la  Ruota.

Anche in questo caso la base di partenza per organizzare il lavoro dell'artista sono i pianeti moralizzati della tradizione astrologica, cui la Ruota viene forzata a sovrapporsi per amor di ludus. E anche in questo caso a Sole e Luna sono assegnati ruoli estranei alla Ruota vera e propria, ricorrendo alla simbologia Yin/Yang: il Sole viene a riunire in sé le caratteristiche dei quattro «mondi Yang» (Marte, Giove, Mercurio, Urano), e la Luna quelle dei «mondi Yin» (Venere, Saturno, Nettuno, Plutone). Ovvero: Sole «mondo dell'azione», Luna «mondo della contemplazione».

Retro del programma di sala del 5° concerto di I dieci mondi dell'umano spirito.

Negli anni successivi Palasciano continua a meditare sulla Ruota; e finalmente, nel 2010, in occasione del ciclo di otto lezioni-spettacolo La Grande Ruota delle Umane Cose (De Magna Rota Rerum Humanarum) essa giunge a stabilizzarsi nella versione a sedici campi, ciascuno dei quali corrisponde a una tipologia di pratiche umane, stavolta senza più relativismi: sette tipologie appartengono al Bene, sette appartengono al Male, e ciascuna delle restanti due è divisa tra il Bene e il Male. All'asse Bene/Male è trasversale l'asse Razionale/Irrazionale. Nel 2011 si sono definiti gli accorpamenti descritti al principio di questa voce enciclopedica. Alcuni campi hanno mutato nome, tra allora e il 2022: Eros è diventato Eros e affettività, Gioco è diventato Ludus, Mercato e politica è diventato Mercato e bassa politica.

Abbastanza trasparente è la derivazione dello schema attuale dallo schema del 2002-2005:
● Da Mercurio è derivato il mondo di Scienza e tecnica;
● da Nettuno il suo opposto, il mondo di Religione e magia.

● Da Urano è derivato il mondo del Significato;
● da Plutone il suo opposto, il mondo della Bestialità.

● Da Venere è derivato il mondo dell'Umana armonia;
● da Marte il suo opposto, il mondo della Violenza innaturale.

● Da Giove è derivato il mondo di Arte e gioco;
● da Saturno il suo opposto, il mondo dell'Alienazione.
Saturno è reinterpretato come mondo non più del dolore, quanto piuttosto del grigiore. La sparizione del dolore come campo a sé è dovuta allo slittamento della Ruota palascianiana dal ruolo di catalogo delle esperienze a quello di catalogo delle pratiche umane, e relative volontà moventi (chi è dolente non agisce il dolore: lo patisce soltanto).

Per lo stesso motivo sono esterni alla Ruota tanto il mondo del sonno (o della vita vegetativa) quanto il mondo della pura demenza, vuoti ambedue di qualsivoglia velle.

un altro modo possibile di accorpare i settori della Ruota assiologica

Un altro modo possibile di accorpare i settori della Ruota assiologica potrebbe essere il seguente, che dimostra però minore umiltà scientifica nei confronti della Magia (a meno di sostituire «Conoscenza» e «Ignoranza» con altri termini) e risulta perciò tutt'altro che indiscutibile, nella stessa misura in cui discutibile è la validità del pensiero magico:
Scienza e tecnica + Significato = Conoscenza
Umana armonia + Gioco e poesia = Umana salute
Religione e magia + Bestialità = Ignoranza
Violenza innaturale + Alienazione  = Perversione
Da cui:
Conoscenza + Umana salute = Misura (cui, affinché coincida interamente col Bene, sarebbe da levare la Tecnica dannosa e da aggiungere la Magia bianca)

Ignoranza + Perversione = Errore (cui, affinché coincida interamente col Male, sarebbe da aggiungere la Tecnica dannosa e da levare la Magia bianca)
Oppure:
Umana salute + Ignoranza = Naturale (cui, perché sia tutto Irrazionale, sarebbe da aggiungere il Crimine passionale e da levare l'Ordine)

Perversione + Conoscenza = Innaturale (cui, perché sia tutto Razionale, sarebbe da aggiungere l'Ordine e da levare il Crimine passionale)
Infine, la questione più spinosa: così come l'asse Bene-Male è perpendicolare all'asse Razionale-Irrazionale, e l'asse Misura-Errore sarebbe perpendicolare all'asse Naturale-Innaturale, l'asse Umanistica-Meccanica dovrebbe considerarsi perpendicolare a un sesto asse? Forse; ma al momento non appare chiaro come potrebbero accorparsi Calcolo e Fondamenti della civiltà, essendo i rispettivi estremi (Eros e affettività e Burocrazia) molto poco compatibili fra loro; né accorparsi Fantasia e Barbarie, non avendo maggior compatibilità Arte e Repressione. Perciò, per il momento, gli assi considerabili resterebbero cinque.

29 agosto 2011

Ruota assiologica palascianiana

La Ruota assiologica palascianiana è uno schema circolare atto a sintetizzare nella sola propria immagine, facilmente rammemorabile per sequenzialità e simmetria, l'intero mondo degli interessi umani, cioè la gamma completa delle pratiche umane e delle relative formæ mentis.

Per la storia dell'evoluzione della Ruota assiologica palascianiana, vedi la voce specifica.

Per le lezioni tenute da Palasciano sulla sua Ruota nel 2010, vedi La Grande Ruota delle Umane Cose (De Magna Rota Rerum Humanarum).

Ruota assiologica palascianiana, versione 2022.

La Ruota, nella sua versione attuale, è divisa in semicerchio superiore (Bene) e inferiore (Male), e in semicerchio destro (Razionale) e sinistro (Irrazionale). Nei punti d'incontro di Bene e Male, equamente divise tra i due avversi semicerchi si trovano la Magia a sinistra (acme dell'Irrazionale) e la Tecnica a destra (acme del Razionale); parimenti, nei punti d'incontro di Razionale e Irrazionale si trovano Ordine e filantropia al sommo (acme del Bene) e il Crimine all'imo (acme del Male).

La Magia è divisa in Magia bianca (Bene) e Magia nera (Male); la Tecnica è divisa in Tecnica giovevole (Bene) e Tecnica dannosa (Male); Ordine e filantropia sono naturalmente divisibili in Ordine (Razionale) e Filantropia (Irrazionale); il Crimine è divisibile in Crimine meditato (Razionale) e Crimine passionale (Irrazionale).

Nel quadrante superiore destro, tra Ordine e filantropia e Tecnica si succedono Cultura e comunicazione, Filosofia, Scienza; nel quadrante inferiore destro, tra Tecnica e Crimine si succedono Mercato e bassa politica, Burocrazia, Repressione; nel quadrante inferiore sinistro, tra Crimine e Magia si succedono Selva, Trogolo, Religione; nel quadrante superiore destro, tra Magia e Ordine e filantropia si succedono Ludus, Arte, Eros e affettività.

(Tutti questi termini sono semplificazioni.)

Una rappresentazione quadrata della Ruota assiologica
(versione non aggiornata, con Gioco al posto di Ludus).

Ciascuno dei settori della Ruota può venire contaminato dalla follia; più in basso un settore si trova, più è facile che sia contaminato. Per esempio Eros e affettività possono degenerare in attaccamento morboso, il Ludus in gioco d'azzardo patologico, la Cultura e comunicazione in Internet addiction disorder e simili, la Scienza in sperimentazioni folli à la Mengele; e più si scende, più si tratta di settori già di per sé sostanzialmente folli, fino al Crimine, dove in pratica non resta neanche un briciolo di salute psichica mentre, all'opposto, Ordine e filantropia sono quasi immuni da insanità.

(Non è da confondere la follia con l'Irrazionale. Per Irrazionale s'intende ciò che ha per movente l'istinto, la passione, nei casi più nobili la poesia, et similia; per follia s'intende l'andar dell'uomo contro sé stesso, come mosso da un demone che brami la distruzione sua, d'ogni nobiltà e bellezza, e infine dell'universo.)

La Ruota, lungo l'asse Bene-Male, si può intendere divisa in cinque livelli, qui ordinati dal più alto al più basso:
1. Le tre pratiche unenti e armonizzanti, senza le quali non si può umanamente vivere: allo zenith Ordine e filantropia (trionfo del Bene), al subzenith Eros e affettività e Cultura e comunicazione.

2. Le quattro pratiche allevianti, movimentanti ed elevanti, che migliorano il vivere: piú in alto (piú creative) Arte e Filosofia, piú in basso (piú meccaniche) Ludus e Scienza.

3. Le due pratiche strumentali: Magia (trionfo dell’Irrazionale) e Tecnica (trionfo del Razionale).

4. Le quattro pratiche zavorranti, frenanti e degradanti, che peggiorano il vivere: piú in alto (piú creative) Religione e Mercato e bassa politica, piú in basso (piú meccaniche) Trogolo e Burocrazia.

5. Le tre pratiche disunenti e caotizzanti, che distruggono l’umana vita: al supranadir Selva e Repressione, al nadir Crimine (trionfo del Male).
I sedici settori possono anche accorparsi l'un l'altro a due a due, a dividere la Ruota in soli otto settori (come già in sue versioni precedenti):
Filosofia + Cultura e comunicazione = Significato
Ordine e filantropia + Eros e affettività = Umana armonia
Arte + Ludus = Gioco e poesia
Magia + Religione = Religione e magia
Trogolo + Selva = Bestialità
Crimine + Repressione = Violenza innaturale
Burocrazia + Mercato e bassa politica = Alienazione
Tecnica + Scienza = Scienza e tecnica
Tali otto settori, a loro volta, potrebbero accorparsi a formarne quattro, per esempio così:
Significato + Umana armonia = Fondamenti della civiltà
Gioco e poesia + Religione e magia = Fantasia
Bestialità + Violenza innaturale = Barbarie
Alienazione + Scienza e tecnica = Calcolo
Tali quattro settori, a loro volta, potrebbero accorparsi a formarne due, per esempio così:
Fondamenti della civiltà + Fantasia = Umanistica
Barbarie + Calcolo = Meccanica
L'Umanistica sarebbe quasi tutta nel Bene, a parte la Religione e la metà nera della Magia; la Meccanica quasi tutta nel Male, a parte la Scienza e la metà giovevole della Tecnica.

La Ruota assiologica arricchita con l'asse
Umanistica-Meccanica, vecchia versione.

Vedi qui un altro modo possibile di accorpare i settori della Ruota assiologica.

27 agosto 2011

concerto

Marco Palasciano, allorché gli sia gratuitamente concesso l'uso di un pianoforte a coda e della sala in cui alloggi lo strumento, ama tenere pubblici concerti d'improvvisazione pianistica.

Le improvvisazioni palascianesche, come recita la didascalia a una foto caricata in Facebook l'11 aprile 2010, sono «in stile neoclassico e sperimentale, tra molta johannsebastianbachérie e pochissimo jazz, passando per le due scuole di Vienna, con un cuore di lisztosismo». (Se non sapete cosa fossero le due scuole di Vienna, vedete qui per la prima e qui per la seconda.)

Palasciano ha tenuto dal 2003 al 2009 diciotto di tali concerti, tutti interni alla rassegna biennale Toccata e fuga:
I
La leggenda del pianista sul Volturno (2003)

II-VI
I dieci mondi dell'umano spirito (2005)

VII-X
Stupor mundi (2007)

XI-XVIII
Il laboratorio musicale di Marco Palasciano (2009)
Il titolo del primo concerto sottolineava allegramente come Palasciano, al pari del protagonista del film La leggenda del pianista sull'oceano, sia totalmente autodidatta e abbia approcciato lo studio del pianoforte senza alcun metodo, con risultati particolarmente ammirevoli.

Tra i concerti non da solista, memorabile Nel salotto futurista dialogando con l'artista (2003).

Tra i reading-concerto, memorabili Palasciania 1976-2006: il trentennale poetico di Marco Palasciano (2006) e Palasciano dal Parnaso al piano (2007).

Palasciano al pianoforte. OFCA, Caserta, 10 aprile 2010. Foto di Soukizy.

11 agosto 2011

Assistente

L'Assistente di Marco Palasciano è una figura istituzionale dell'Accademia Palasciania, a carattere volontario e gratuito, tra le cui varie funzioni si collocano principalmente quelle di accompagnatore, autista, corriere, bibliotecario, addetto al carico e scarico di materiali pesanti, aiutante nei preparativi di eventi accademici e cavia da esperimenti di didattica filosofica.

Il suo ruolo è usualmente ricoperto da un soggetto virile in età tardoadolescenziale, di sana e robusta costituzione, abbastanza sano di mente, di intelligenza superiore alla media, di vivace curiosità scientifica, privo di pregiudizi, onesto, impavido, paziente, residente a non molta distanza dalla sede dell'Accademia e preferibilmente patentato.

Incipit del Don Chisciotte di
Cervantes, prima ed. (1605).
Mentre è improprio il parallelo col duo di Batman e Robin, non essendo il Maestro Palasciano abbastanza dinamic da compararsi al Cavaliere Oscuro (benché nello scriptorium palascianesco il cassone delle tapparelle sia ricetto di pipistrelli), si può dire, fatti i dovuti distinguo psicofisiologici, che l'Assistente stia a Marco Palasciano come nel Frankenstein di Whale il gobbo Fritz sta al dottor Frankenstein, ma ancor più come nel Don Chisciotte di Cervantes Sancho Panza sta all'ingegnoso hidalgo: pertanto non è escluso che, un domani, al termine «Assistente» possa sostituirsi o alternarsi il termine «Scudiero».

Diverse sono state le figure di Assistente de facto, seppure non de nomine, succedutesi negli anni. Il nomen «Assistente» si è attestato, in particolare, durante il tirocinio d'un giovane che Palasciano per modestia soleva presentare come «Il mio assistente, nel senso di assistere allo spettacolo ridicolo e triste della mia follia»: tormentone reso obsoleto, infine, dall'istituzionalizzazione della figura dell'Assistente, avvenuta il 7 agosto 2011 tramite pressappoco il seguente scambio di battute:

— Nel blog dell'Accademia Palasciania sta per pubblicarsi un post sul nuovo assetto delle figure istituzionali dell'Accademia: ti va se con l'occasione ufficializziamo il tuo ruolo di Assistente del Presidente?
— OK.

Il dr. Frankenstein e il suo assistente. Da James Whale, Frankenstein, 1931.