Le strade e le storie di Capua. Dialogo didascalico in otto quadri dove i vivi parlano coi morti è un testo teatrale di Marco Palasciano, parte in versi liberi e parte in endecasillabi e settenari, scritto nel 2005 (a partire da un'idea di Giuseppe Bellone) su commissione dell'Associazione culturale Architempo.
L'opera è stata originariamente concepita per essere messa in scena negli spazi reali della città di Capua, seguendo un determinato percorso, indicato nel sommario stesso (cliccare sulle foto per ingrandirle):
I
Vita di Pier delle Vigne nel racconto di lui medesimo
(presso i resti dell’Arco trionfale di Federico II di Svevia)
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Pier delle Vigne interpretato
da Michele Tarallo,
24 maggio 2009.
Foto di Alessandro Santulli. |
II
(in piazza Bellarmino)
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Pulcinella interpretato
da Luigi Credendino,
10 settembre 2005.
Foto di Mario Nardiello. |
III
Le origini di Capua antica e longobarda e le distruzioni
dell’841 e del 1943 nel racconto del vescovo Landolfo
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Il vescovo Landolfo interpretato
da Roberto Solofria,
10 settembre 2005.
Foto di Mario Nardiello. |
IV
nel racconto di Ettore e Porzia
(nel cortile di Palazzo Fieramosca)
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Ettore e Porzia Fieramosca
interpretati da Maurizio Azzurro
e Roberta Sandias, 24 maggio 2009.
Foto di Alessandro Santulli. |
V
I musicisti capuani del Sette-Ottocento
nel racconto di Giuseppe Martucci
(presso la sua casa natale in via Monte dei Pegni)
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Giuseppe Martucci interpretato
da Angelo Callipo, 24 maggio 2009.
Foto di Alessandro Santulli. |
VI
Il sacco del 1501 nel racconto di tre donne
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Tre donne del 1501 interpretate
da Ilaria Trapani, Brunella Cappiello
e Grazia Liguori, 24 maggio 2009.
Foto di Alessandro Santulli. |
VII
Vita di Ferdinando Palasciano nel racconto di lui medesimo
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Ferdinando Palasciano
interpretato da Antonio Vitale,
24 maggio 2009.
Foto di Alessandro Santulli. |
VIII
L’ambiente poetico, filosofico e teatrale della Capua
cinque-secentesca nel racconto di Camillo Pellegrino
(nel cortile di Palazzo Antignano)
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Camillo Pellegrino interpretato da
Luigi Narducci, 10 settembre 2005.
Foto di Mario Nardiello. |
Date note di nascita e/o di morte dei personaggi:
● Landolfo †879
● Pier delle Vigne 1190 ca.-1249
● Ettore Fieramosca 1476?-1515
● Porzia Fieramosca †1550
● Camillo Pellegrino 1527-1603
● Pulcinella n. 1609 (anno in cui Silvio Fiorillo ne inaugura la maschera)
● Ferdinando Palasciano 1815-1891
● Giuseppe Martucci 1856-1909
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Nikolaus von Schönberg (1472-1537),
arcivescovo di Capua dal 1520 al 1536. |
Le anime di questi e d'altri tre personaggi esemplari, un anonimo trio di nobildonne scampate al sacco del 1501 per essere portate a Roma come schiave del
Valentino, «appaiono ai visitatori parlando di sé e d'altre anime, a fornire un panorama completo dell'universo storico capuano», dichiarava Palasciano (in un comunicato stampa di Architempo), «inserendo dati anche poco noti come la tesi per cui Pier delle Vigne non si sarebbe suicidato, o l'incredibile coincidenza per cui due arcivescovi di Capua scrissero l'uno
a Copernico e l'altro
a Foscarini due lettere», l'una la più filocopernicana possibile e l'altra la più anticopernicana, «che hanno segnato la storia della scienza». Copernico riporta la lettera di Schönberg nella prefazione del
De revolutionibus orbium cœlestium, ma fino al 2005 probabilmente nessun capuano se n'era accorto.
(Gli argomenti trattati nel quadro di Pulcinella rimandano implicitamente alla campagna avviata dall'Accademia Palasciania, tre anni prima, per far intitolare una piazza di Capua a Giordano Bruno.)
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Marco Palasciano (al centro, in lenti e berretto; quelli che dal berretto
sembrano uscire a mo' di coda di cavallo sono, in realtà, i capelli d'una
signora sullo sfondo) assiste alla prima rappresentazione di Le strade
e le storie di Capua, 10 settembre 2005. Foto di Mario Nardiello. |
A partire dal 2005, Architempo ha prodotto una lunga serie di rappresentazioni (almeno una o due all'anno) del testo palascianesco, sotto il titolo apocrifo
I percorsi della memoria o
Percorsi della memoria, una prima volta in versione integrale e successivamente con tagli, talvolta seguendo il percorso originario e talaltra concentrando in un unico spazio tutti i quadri da inscenare. Quando lo spettacolo si tiene in forma itinerante, il pubblico è accompagnato da una guida la quale, oltre a dar la spiega dei monumenti incrociati dal percorso, interagisce coi personaggi dei quadri palascianeschi recitando le battute a lei assegnate dal testo.
L'evento è stato spesso inserito all'interno di macroeventi:
Da Annibale a Garibaldi (2005-2006),
Piazze d'Italia (2007),
Capua il luogo della lingua (2009-2011) ecc. (Sulla «kermesse glottotopica» del 2009 vedi nel blog dell'Accademia Palasciania il divertente post
Nemo propheta in Capua, patria linguæ.)
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Prima rappresentazione dell'opera, quadro VI. Foto di Mario Nardiello. |
La prima regia fu di Roberto Solofria, della compagnia
Mutamenti. Il debutto avvenne la mattina di sabato 10 settembre 2005, con replica il giorno successivo.
(Poche settimane dopo, vi fu già il primo «tentativo d'imitazione» di cui si abbia notizia, con l'attore Jury Monaco in
Capua nella storia. Viaggio con i personaggi storici capuani, spettacolo itinerante andato in scena il 6 dicembre 2005.)
Tra gli attori diretti nel 2005 da Solofria ricordiamo Luigi Credendino, per la sua insuperata interpretazione di Pulcinella; l'intenso trio del quadro VI, Brunella Cappiello, Grazia Liguori e Ilaria Trapani; e Michele Tarallo, un parimenti struggente Pier delle Vigne, che inoltre dirigerà
Le strade e le storie di Capua nel 2007.
Nel 2006, per «carenza di personale», era toccato a Palasciano stesso dirigere la messinscena. Dal 2009 la regia sarà di Maurizio Azzurro, della compagnia
La Mansarda.
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Una locandina del 2009. |
Articoli online su
Le strade e le storie di Capua:
● Edgardo Bellini, A Capua si rilegge la storia, Teatro.org, 20 ottobre 2007
● Pia Di Donato, Da Annibale a Garibaldi. I percorsi della memoria, Casertamusica.com, 11 settembre 2005
● Mario Nardiello, I percorsi della memoria. Capua: una visita della città in otto quadri, Capuaonline.com, 10 settembre 2005
Il 13 gennaio 2007 il quadro I è stato pubblicato da «
Nazione Indiana», dove ha ricevuto qualche critica negativa di troppo che ha spinto Palasciano a commentare: «Perché disprezzar tanto un testino che esplicitamente si presenta come
didascalico (vedi sottotitolo)? è teatro da strada per le masse; andava fatto così, né diversamente si poteva». Ovvero, in versi:
Ahimè, misero testarello mio,
testicolino mio,
testugginino rugginoso e fino,
che giudici spietati ti titillano!
Forse era il caso che ti postillassi
col dire che eri testo per le masse,
di turisti, anche bimbi;
che una guida guidava per le strade,
e gli attori apparivano e era storia.
Proprio per la sua natura d'opera «per le masse», infine,
Le strade e le storie di Capua non è destinato alla pubblicazione nel canone definitivo delle opere palascianesche.