Palazzo Palasciano. |
Un articolo di Rosa Viscardi (Palasciano, dottor avanguardia, «La Repubblica Napoli», 12 giugno 2005) riporta che la Torre fu fatta aggiungere dal dottore
affinché sua moglie, la contessa russa Olga de Wavilow, potesse mitigare l’ansia osservando con un binocolo il calesse con cui lui rincasava per i tornanti di Capodimonte, infestati dai banditi.«La Torre Palasciania», sospirava Marco Palasciano nel 2009, «sarebbe la sede centrale ideale dell'Accademia Palasciania». L'immagine del monumento fu a quel tempo inserita nel logo dell'Accademia, a mo' di conforto e cibo a un tale sogno.
La Torre Palasciania, con colori di fantasia, nel logo dell'Accademia Palasciania. |
Un recente aneddoto: per il 14 febbraio 2010, festa di san Valentino, il circolo di Legambiente Neapolis 2000 organizzò l'evento Innamorarsi di Napoli, consistente in una passeggiata da via Foria a Capodimonte «passando per l'antica casa di Ferdinando Palasciano, dove gli abitanti del posto ancora ricordano il grande amore che legava Olga de Wavilow, una nobile di origine russa, con il medico chirurgo precursore della Croce Rossa» (da neapolis-duemila.blogspot.com; vedi anche il relativo commento degli accademici palascianiani).
Ed ecco infine un breve video documentario su Palazzo Palasciano, a cura del Comune di Napoli: