La parola Palascianopedia va letta con l'accento sull'ultima i [palaˌʃanopeˈdia]. – Le voci già create sono in continuo aggiornamento: se qualcuna apparisse lacunosa, provate a tornare a consultarla dopo qualche tempo (o consultate, qui, direttamente Marco Palasciano). – I passi in grassetto rimandano alle voci più utili a integrare quella in lettura. Se una voce cui si rimanda non è presente in elenco, né alcun link dà accesso a essa (nel caso di una sotto-voce), è ancora da creare.

28 maggio 2011

Palasciania

[palaˈʃanja]

Nome che può valere:

(1) come abbreviazione di «Accademia Palasciania»;

(2) come termine stante a indicare il “mondo” etico-estetico di Marco Palasciano e del dottor Ferdinando Palasciano o, più strettamente, del solo Marco Palasciano;

(3) come nome d'una nazione immaginaria, situata in un altro tempo (più plausibilmente il futuro) e/o in un altro luogo, se non addirittura come nome d'un intero pianeta (eventualmente la Terra stessa) o confederazione di pianeti; in ogni caso un ambiente utopico-paradisiaco, caratterizzato dal trionfo del palascianesimo.

Relativamente alla seconda accezione è da intendersi il titolo del reading-concerto del 10 dicembre 2006 Palasciania 1976-2006: il trentennale poetico di Marco Palasciano.

Relativamente alla terza accezione, si può notare che per gioco il 14 aprile 2011 Marco Palasciano inserisse tra le proprie «Immagini del profilo» di Facebook una ripresa satellitare – tramite Google Earth – della zona di Capua in cui è situata la sede centrale dell'Accademia Palasciania, tracciandovi una linea confinaria e accompagnando tale foto con l'ironica didascalia che segue:
Il fantastico reame di Palasciania, la città-stato culla della civiltà futura. A nord (dove confina con il centro storico di Capua, città italiana nel cui territorio è enclave) si trovano il suo ingresso trionfale – Porta Napoli – e i giardini pubblici di via Ferdinando Palasciano. Sulla linea di confine di sud-ovest si incontra la stazione ferroviaria, per la quale vanno e vengono gli ambasciatori dei più lontani reami a recare omaggio al re-filosofo Marco I, figlio di Apollo e cugino delle Muse, e riceverne per i propri sovrani la benedizione necessaria al rinnovarsi della primavera, alla tenuta a bada della siccità e delle tempeste, alla guarigione dai morbi, alla resipiscenza degli empi e all'acquietamento delle belve. Al centro è il sacro bosco degli eucalipti, non lontano dal quale si staglia l'alta torre dai bei giardini pensili in cima alla quale ha sede l'Accademia Palasciania, tempio d'ogni virtù, il cui àbato è l'umile dimora del maestro e monarca la cui alata parola è lume al mondo.
La suddescritta immagine. © 2011 GeoEye. © 2011 Tele Atlas.