Riportiamo parte del post inauguràle del blog dell'Istituto (21 ottobre 2010):
Dopo quasi dodici anni di Accademia Palasciania nasce finalmente il tanto vagheggiato [...] Istituto Palascianiano per gli Studi Euristici, che debutterà a Capua, sul palcoscenico di Palazzo Fazio, in occasione d'uno spettacolare seminario sull'antroposfera in otto lezioni, La Grande Ruota delle Umane Cose (De Magna Rota Rerum Humanarum), che si terrà a partire dal 29 ottobre 2010: cioè circa a mezza strada tra il 150° anniversario del celebre discorso di Ferdinando Palasciano all'Accademia Pontaniana sulla sacralità della vita umana (28 aprile 1861) e il 10° anniversario della scomparsa (24 aprile 2000) di Giuliano Preparata, insigne fautore del dialogo tra il mondo scientifico e quello umanistico. [...] E proprio per consentire un dialogo tra l'anima scientifica e quella umanistica dell'Euristica Accademia Palasciania, si è deciso di scindere un tale zigote in due distinti blastomeri: da un lato l'Accademia Palasciania; dall'altro l'Istituto Palascianiano per gli Studi Euristici, appunto.L'atto fondativo dell'Istituto risale alla sera del 18 ottobre 2010; in parallelo si decretava che, da allora in poi, le attività «in campo scientifico» finora affidate all’Accademia Palasciania fossero affidate all’Istituto, e all’Accademia (dal cui nome si disassociava definitivamente l'aggettivo «euristico») restassero affidate le sole attività «in campo umanistico».
Poco dopo veniva aperto il blog dell'Istituto: studi.splinder.com.
Il 27 maggio 2011, un decreto di ridenominazione dell'Accademia Palasciania meglio evidenziava
l'alterità e complementarietà dell'Accademia Palasciania rispetto all'Istituto Palascianiano per gli Studi Euristici, le finalità del quale relativamente al mondo sono interpretative mentre quelle dell'Accademia Palasciania sono trasformative.(Cfr. Karl Marx, Tesi su Feuerbach, XI: «I filosofi hanno finora soltanto interpretato il mondo in diversi modi; ora si tratta di trasformarlo».)
Tale decreto veniva emesso, in realtà, allo scopo preciso di porre fine alla prima disputa tra Accademia Palasciania e Istituto Palascianiano per gli Studi Euristici (vedi qui).
Poco dopo, però, vi fu una seconda disputa (vedi qui).
A conclusione d'essa, l'IPSE – a nove mesi esatti dalla sua fondazione – veniva riaccorpato all'Accademia Palasciania, «disciogliendosi in essa come un iceberg in un mare tropicale» (dirà l'ultimo post del blog dell'IPSE), per delibera dell'assemblea congiunta straordinaria dei due enti tenutasi intorno alle ore 22.00 del 18 luglio 2011 a Caserta, presso la sala conferenze di Villa Maria Cristina, presenti i soli Marco Palasciano (in qualità di presidente d'ambedue gli enti) e Roberto Alvino (in qualità di testimone imparziale). Assemblea in realtà non necessaria, dati i poteri assoluti che per tacito consenso universale Palasciano detiene fin dal 1999 su Palasciania e derivati; tuttavia utile a spingerlo a prendere una decisione definitiva in merito alla quæstio, già abbastanza vexata; spinta fornita, per la precisione, dalla vis teatrale che lo invasò al momento del suo discorso.
Nel corso della stessa assemblea improvvisata (difatti Palasciano e Alvino si trovavano alla suddetta Villa per tutt'altro: un'altrui presentazione letteraria con buffet) si deliberava, inoltre, che da quel momento l'Accademia Palasciania avesse due Vicepresidenti anziché uno, e che oltre al Segretario avesse un Tesoriere senza tesoro. Quindi la carica di secondo Vicepresidente dell'Accademia fu assegnata alla ex Vicepresidente dell'IPSE, e la carica di Tesoriere senza tesoro fu assegnata all'ex Segretario dell'IPSE.
Palasciano dichiarava infine che per completare il riaccorpamento dell'Istituto nell'Accademia (che ora tornava a chiamarsi semplicemente «Accademia Palasciania», soppresso l'inutile sintagma «di Lettere, Arti e Attivismo Etico») sarebbe stato opportuno compiere una sorta di damnatio memoriæ, cancellando ogni traccia informatica e cartacea della passata esistenza dell'IPSE. Quanto alla memoria umana, in generale essa è testimone assai più confusionaria e inattendibile di quanto comunemente si creda (Palasciano citò a esempio il caso dei superstiti del Titanic: metà di essi ricordava che la nave fosse affondata in un sol pezzo, l'altra metà ricordava che fosse affondata dopo essersi spezzata in due); perciò, niente di più facile che coloro che nell'autunno 2010 avevano assistito alle conferenze organizzate in tandem dall'Istituto Palascianiano per gli Studi Euristici e dall'Accademia Palasciania finissero, col passar degli anni, per confondere i due nomi e serbar memoria d'un unico ente organizzatore: naturalmente l'Accademia Palasciania, essendo l'unico dei due enti che avrebbe continuato a esistere e, dunque, a far sonare il proprio nome nelle orecchie del popolo.
L'istanza di damnatio memoriæ tuttavia stonava, limitatamente al tema della distruzione dei documenti, con la semimaniacale tendenza palascianesca alla conservazione d'ogni dato utile alla Palascianopedia e a future opere analoghe; perciò il suddetto piano distruttivo non ebbe immediata realizzazione. Qualche settimana più tardi, tuttavia, l'Accademia prese a correggere i vecchi post, dell'uno e dell'altro blog, in cui compariva il nome dell'Istituto, riempiendoli di barrature e correzioni in diverso carattere, così che fosse chiaro il prima e il dopo: compromesso perfetto tra damnatio e conservatio.
Dal blog dell'Accademia Palasciania: post precedentemente intitolato «De Magna Rota»: l'IPSE spicca il volo. Cliccare per ingrandire. |
La parabola dell'Istituto Palascianiano per gli Studi Euristici è servita, in definitiva, a ribadire il principio della non divisibilità di sapere umanistico e sapere scientifico: il sapere è uno, così come una ha da essere l'Accademia Palasciania.
Tuttavia dopo la seconda disputa, a distanza di anni, potrebbe essercene una terza. Difatti l'8 ottobre 2012, a sfregio della sua promessa di «progressivo spostamento dalla sfera dell'euristica verso la sfera della sistematica», l'Accademia Palasciania ha osato avviare un corso di filosofia intitolato Euristicon, e il 24 febbraio 2013 un altro sottotitolato Nuovo laboratorio euristico di filosofia, arti varie, gioco e umana armonia; talché i nostalgici del defunto Istituto Palascianiano per gli Studi Euristici potrebbero sentirsi giustificati a riesumarne le ossa e a usarle per lapidare l'Accademia, pretendendo l'abbattimento di essa e la sua sostituzione con lo stesso IPSE ricomposto e fatto resuscitare. Una tale rivolta, stranamente, non è ancora scoppiata; né si sa in quale modo stavolta, se scoppiasse, l'Accademia potrebbe salvarsi.