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14 novembre 2021

Marco Palasciano

Di Marco Palasciano riportiamo qui per ora solo il curriculum breve, aggiornato al 2023:
Marco Palasciano è nato a Capua nel 1968. Filosofo, artista multidisciplinare, presidente ad vitam dell’Accademia Palasciania da lui fondata nel 1999 e che morirà con lui, vive semiappartato e opera principalmente nei campi della letteratura, dell’attivismo etico e dell’oratoria didattica integrata da momenti di laboratorio teatrale, esperienziale ecc.

In campo letterario, è stato fra i vincitori della Rassegna di poesia “Laura Nobile” 1995 (a cura dell’Università di Siena) con la raccolta inedita L’insectarium dei burattini e per tre volte fra i finalisti del Premio di narrativa “Italo Calvino” (a cura della rivista «L’Indice»), l’ultima con Prove tecniche di romanzo storico (Lavieri, 2006); l’unico altro suo libro edito non composto su commissione altrui è Un souvenir di Capua (Accademia Palasciania & Associazione “Ferdinando Palasciano”, 2015); i suoi Ventidue frammenti dal canzoniere in progress sono stati editi in uno con L’abbecedario del potere, catalogo di Antonia Campi (Capuanova, 2009); altri suoi testi editi si trovano in Una piazza per la poesia (Il Portico, 2008), in Mundus (Valtrend, 2008), in Napoli per le strade (Azimut, 2009, vincitore del Premio “Girulà” 2009 per la sezione letteratura), nella Enciclopedia degli scrittori inesistenti 2.0 (Homo Scrivens, 2012), negli Atti della Giornata di studi in onore di Ferdinando Palasciano (Associazione “Ferdinando Palasciano”, 2015; qui Ferdinando Palasciano nella letteratura), in Terre di lavoro (Artetetra, 2016), nel catalogo di Angelo Maisto Il pipacottero e altre creature (Blu Gallery, 2018), sulle riviste «Sud» (nn. 7, 9 e 10, 2007-2008) e «Agorà del Vallo di Lauro» (n. 10, 2007; qui i Paralipomeni lauretani a «Prove tecniche di romanzo storico»), nel blog «Nazione Indiana» (qui fra l’altro I boschi ombrosi e l’arte dell’oblio, 2008), nella rubrica di Eugenio Lucrezi sulla «Repubblica» La Bottega della Poesia (dal 2021) e altrove.

In campo enigmistico e ludolinguistico, svariati suoi anagrammi sono stati pubblicati sulla rivista «La Sibilla» e sulla pagina Facebook 101 Anagrammi Zen, dalle cui redazioni è considerato uno dei cento maggiori anagrammisti italiani viventi.

Pittore per hobby, è autore di un libro di disegni su commissione, I 90 numeri della Smorfia napoletana (Sigma Libri, 2003), nonché di qualche striscia a fumetti pubblicata su vari numeri del bollettino del Circolo culturale “Antinoo” di Napoli, «VolAntinoo», di cui è stato direttore artistico (1995-1996).

Nel 1994 si è diplomato in regia e sceneggiatura cinematografica e televisiva presso la Libera Università del Cinema di Roma, dove ha realizzato tre cortometraggi (ultimo Agnus Day). In campo cinematografico non ha poi realizzato piú nulla fino al 2020, quando ha avviato una webserie dedicata ai grandi classici della letteratura, Come non impazzire in casa, dove figura anche come autore delle musiche e come attore nei panni di Virgilio, di Don Chisciotte ecc. Del 2023 è il lungometraggio La ventimillesima aurora di Marco Palasciano.

In campo musicale, fra l’altro ha composto musiche di scena per cinque lavori della compagnia stabile del Teatro Tasso di Napoli (1991-1996) e ha tenuto da solista una ventina di pubblici concerti pianistici di pura improvvisazione, per la piú parte nelle quattro edizioni del festival biennale Toccata e fuga (2003-2009, a cura dell’Accademia Palasciania).

In campo teatrale, ha scritto e talvolta diretto e interpretato sei lavori su commissione e no, fra cui Un Amleto di ritagli e di pezze (1998, in scena al I Incontro Nazionale al Sud dei Teatri Invisibili), e ha diretto tre laboratori di teatro sperimentale, l’ultimo con Lorella Spitaletta (2014). Per ottobre 2024 è prevista la messa in scena di Sao ko kelli cieli ad apertura della VII rassegna nazionale di FaziOpenTheater.

Ha tenuto svariati reading poetici, incluse sessantatré lecturæ Dantis (fra cui una al Teatro Mohole di Milano, 2008, e ventiquattro nell’Aula Magna e altri spazi della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Napoli “Federico II”, 2005-2008), inoltre curando tutte le edizioni in Terra di Lavoro di 100 Thousand Poets for Change fin dall’esordio del movimento mondiale nel 2011.

Ha curato e inscenato insieme con Luca Iavarone, per Radio di Massa (emittente dello spazio occupato di una sede universitaria napoletana), le quindici puntate dello show radiofonico letterario Siamo tutti poeti laureati (2008-2009).

Tutte le sue risorse confluiscono infine nei festival-laboratori di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia dell’Accademia Palasciania, finora quindici (per un totale di oltre duecento lezioni-spettacolo che lo vedono protagonista): 1. Il laboratorio musicale di Marco Palasciano (2009); 2. La grande ruota delle umane cose (2010); 3. De natura mundi (2011); 4. Euristicon (2012); 5. Arca Arcanorum (2013); 6. Urna Maris barocca (2013); 7. Encyclopædia Cœlestis (2014); 8. Le 77 meraviglie dell’Ottocento palascianiano (2015); 9. Maieuticon (2016); 10. Oniricon (2017); 11. Dal Paleolitico a Palasciania (2017-2018); 12. Ortelius Room (2018-2019); 13. La selva infinita (2019); 14a. L’idea dell’uomo (2019-2021); 14b. Paralipomeni de «L’idea dell’uomo» (2022); 15. Omnia palco sacra (2023-2024).

D’altri eventi ancóra è stato curatore e/o protagonista o coprotagonista, tra lezioni isolate (a es. Il poeta di Capua, in occasione dei novant'anni di Giuseppe Centore), convegni, presentazioni librarie, celebrazioni leopardiane, iniziative pro diritti civili ecc. Del 1999, fra l’altro, è la sua campagna sul caso dei reperti archeologici emersi nel cantiere Tav capuano, coronata dal convegno in tre giornate Miraggi del progresso e città sepolte (con Nicola Pagliara, Vittorio Sgarbi e altri). Suo è il testo della targa dedicata dal Comune di Caserta e da Rain ArciGay alle vittime omosessuali del nazifascismo, sita dal 2021 presso Palazzo Castropignano.

Nel 2020 – per compensare la presenza a Capua di una piazza intitolata a san Roberto Bellarmino, sostenitore della teoria geocentrica – ha convinto il Comune a intitolare la piazza presso cui ha sede l’Accademia Palasciania all’Arcivescovo di Capua che incoraggiò Copernico a divulgare la teoria eliocentrica, Nikolaus von Schönberg (cui inoltre ha dedicato, nel cinquecentenario della sua nomina ad arcivescovo, la lezione-spettacolo Capua città “copernicana”). Nasce cosí il Progetto Schönberg, il cui fine principale è promuovere la non belligeranza tra fede e ragione.